Brescia è di fronte alla terza ondata di Covid. Si alza così il livello di attenzione delle rianimazioni da tre a quattro a causa del nuovo boom di contagi dati dalla variante inglese.
Dalle 18 di oggi la provincia di Brescia e otto Comuni della Provincia d Bergamo confinanti con Brescia saranno zona arancione. La misura è stata presa dalla Regione Lombardia d’intesa con il governo.
Boom di contagi a Brescia: “Ospedali saturi”
Che la situazione non sia per nulla rassicurante lo conferma Massimo Puoti, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Niguarda di Milano.
“A Milano la situazione è abbastanza tranquilla, non è lo stesso però in tutta la Lombardia. In provincia di Brescia abbiamo un incremento importante di casi ed una saturazione di posti letto negli ospedali, noi stiamo ricoverando anche da Brescia in questo momento, anche a Bergamo ricoverano pazienti da Brescia. L’aumento dei casi e dei ricoveri è dovuto soprattutto alla variante inglese, con qualche caso anche di sudafricana e brasiliana”.
“Noi dobbiamo vaccinare le persone sopra i 70 e 80 anni. Il 50% delle persone ricoverate in ospedale ha un’età mediana di 82 anni, se noi riusciamo a proteggere queste persone evitiamo il 50-60% di ricoveri. In questo modo il nostro sistema sanitario riuscirebbe a gestire gli altri casi gravi. La gestione della campagna vaccinale ora si fa più difficile, perché con gli operatori sanitari è molto più facile. Portare a vaccinare 80enni e 90enni è più complicato”.
Brescia boom di contagi, chi passa in zona arancione
Oltre a Brescia passano in zona arancione anche i comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso. Oltre alle normali misure, si prevede la chiusura delle scuole e l’utilizzo dello smart working dove possibile.
“Oggi il presidente Fontana firmerà un’ordinanza per l’istituzione di una zona arancione rafforzata, che preveda oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza”. La ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti.
“La Regione Lombardia – ha detto la Moratti – attuerà una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario di contenimento del contagio: verranno concentrati, nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero, le attività di vaccinazione. In particolare partendo dai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e situazione di tensione legata alla saturazione delle Terapie Intensive locali”.
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